Buongiorno cari lettori!
Il mio migliore sbaglio di R. S. Grey è il libro di cui vi parlo oggi. Si tratta di un romanzo autoconclusivo uscito il 19 Aprile 2016.
Le selezioni per le Olimpiadi sono alle porte e l’ultima cosa che la diciannovenne Kinsley Bryant deve fare è distrarsi con Liam Wilder. Lui è un calciatore professionista, un bad boy adorato in America e ha tutte le caratteristiche del seduttore di talento: • un viso che fa piangere le ragazze √ • degli addominali su cui si potrebbe grattugiare il parmigiano (quello buono) √ • abbastanza fiducia in se stesso da sfuggire alla forza di gravità √√ Per non parlare del fatto che Liam è assolutamente off limits. Proibito. Gli allenatori lo hanno detto chiaramente a Kinsley e alle sue compagne: “concedetevi qualsiasi forma di fraternizzazione extra-allenamento con lui e verrete sbattute fuori da questa squadra più in fretta di quanto voi possiate contare i suoi tatuaggi”. Ma ciò non ha fatto che renderlo ancora più attraente. E poi Kinsley ha già contato i tatuaggi visibili e non è certo il tipo di persona che lascia le cose in sospeso…
La chimica tra lei e Liam è innegabile e presto si trovano costretti a combattere per tenere segreta la loro storia – tra paparazzi invadenti, compagne di squadra invidiose, dubbi e fraintendimenti. Ma entrambi sono determinati a vivere il sogno sportivo quanto il loro amore e nulla riuscirà a dividerli o scoraggiarli…
Finalmente sono riuscita a leggere questo libro! L’attesa è stata tanta, perché avevo una lunga lista di letture da portare a termine, ma quando ho impugnato questo romanzo ho iniziato subito a leggerlo. E purtroppo il mio entusiasmo è stato lentamente smorzato.
Liam Wilder è un famoso calciatore playboy, che si rimette subito in riga dopo aver incontrato Kinsley, giovane promessa del calcio con l’obiettivo di partecipare alle Olimpiadi. In confronto agli altri romanzi che ho letto, Kinsley è un personaggio femminile nuovo: sportiva, atletica e bella.
Il titolo originale è Scoring Wilder, ma la traduzione italiana e la copertina sono fuorvianti: all’interno della storia non viene fatto un minimo accenno al freddo e, soprattutto, alla neve. D’altronde tutto è ambientato a Los Angeles, dove assistere a una nevicata non è un evento comune.
Il mio migliore sbaglio è un contemporary romance dai tratti decisamente adolescenziali che rende i protagonisti un po’ immaturi e che narra di eventi e intrighi che non mi hanno coinvolta particolarmente. Dalla trama si possono evincere tutte le premesse per un libro memorabile, ma purtroppo non è così. L’attenzione del lettore viene catturata nella prima parte del libro, ma verso la metà tutto diventa un po’ noioso, tanto che a volte ho fatto davvero fatica a proseguire con la lettura.
Ho letto una marea di libri di questo genere, perciò ormai mi sono abituata a non avere troppe aspettative, ma Il mio migliore sbaglio mi ha deluso. Non sto dicendo che è un libro da scartare a priori, ma se cercate qualcosa che vi rimanga nel cuore e che vi faccia restare incollati alla lettura pagina dopo pagina, questo non è il libro giusto. Se, invece, siete alla ricerca di un libro dai toni leggeri, un po’ ironici e che vi distragga, allora avete trovato pane per i vostri denti.
A presto ❤