Buongiorno cari lettori!
Poco tempo fa avevo visto diverse segnalazioni su vari blog riguardanti un libro in uscita a fine gennaio: La fattoria dei nuovi inizi di Devney Perry. Si tratta del primo volume di una nuova serie intitolata Jamison Valley, arrivata in Italia grazie alla Always Publishing.
Gigi aveva solo bisogno di un nuovo inizio.
Jess non la voleva nella sua città.
Ma un’eredità li unirà come un filo invisibile.
Georgia, per tutti Gigi, è una mamma single, risoluta e combattiva, che anela a lasciare la solitudine e la freddezza della vita in una grande città.
L’occasione per ricominciare da capo si presenta quando riceve un dono totalmente inaspettato da parte di un caro vecchio amico: una fattoria immersa nel verde a Prescott, in Montana, non lontano dal parco di Yellowstone.
Georgia non ha idea di cosa aspettarsi da una cittadina così piccola, in cui non conosce assolutamente nessuno ma il desiderio di essere parte di una comunità, per sé e sua figlia, è troppo potente da ignorare.
Jess Cleary ritiene che la fattoria dei Coppersmith, di cui per anni si è preso cura, avrebbe dovuto essere sua ed è convinto che la bella forestiera abbia raggirato il vecchio Ben per farsi regalare la sua tenuta.
Ma presto Jess si renderà conto che il disegno di Ben era molto più complesso, e la sua eredità qualcosa di molto più importante per il suo cuore: una famiglia.
Mentre Jess e Gigi iniziano a conoscersi e a piacersi sempre più, nella tranquilla Prescott si verificano strani incidenti, e lo sceriffo dovrà presto impegnarsi con tutte le sue risorse per difendere la città e il suo nuovo amore dal misterioso pericolo che li minaccia.
Non avevo mai letto nulla di Devney Perry e sono rimasta molto incuriosita dalla trama, perciò ho deciso di acquistare il libro e dedicarmi a questo nuovo romanzo.
Innanzitutto si tratta di un libro scritto in prima persona a pov alternati e, anche se fa parte di una serie, è autoconclusivo.
I protagonisti sono Gigi, una madre single, e Jess, lo sceriffo della città. Quando i due si incontrano per la prima volta non scatta una vera e propria scintilla e man mano sembrano odiarsi sempre di più, finché qualcosa non cambia e tra loro nasce un sentimento molto forte.
Questi due personaggi sono stati descritti alla perfezione e durante il romanzo subiscono anche una certa maturazione, in particolare Gigi. Lei, infatti, è determinata e forte, ma anche un po’ insicura riguardo la sua relazione con Jess (cosa che forse non ho particolarmente apprezzato), ma poi questa sua insicurezza diventa più debole e morirà col tempo.
La prima parte del libro, perciò, è incentrata sulla storia d’amore tra Jess e Gigi, ma dopo che il loro rapporto si è in un certo senso stabilizzato, il libro subisce, a parer mio, un grosso rallentamento. Tutto si svolge con più calma, tanto che alcuni capitoli non mi hanno coinvolto così molto e ho temuto che fosse così fino alla fine del libro. Invece, intorno ai due terzi del romanzo, si assiste ad una grande svolta: da romantico, il libro diventa un giallo che sconvolge il lettore. Accadrà qualcosa di scioccante, ma che con un po’ di attenzione potrebbe anche essere previsto, dato che durante la lettura possono nascere dei sospetti.
Tutto sommato La fattoria dei nuovi inizi è un bel romanzo e sono davvero curiosa di sapere chi sarà il protagonista del secondo volume della serie, anche se un piccolo presentimento potrei già averlo.
Voi avete letto questo romanzo? Cosa ne pensate? Fatemi sapere nei commenti.
Bella recensione. In sostanza il “giallo” inizia a libro in corso?
Non amo i libri in cui si crea un nuovo accadimento, fondamentale magari, a libro inoltrato. Mi sa sempre di trovata dell’ultimo momento, per tirare avanti qualche pagina in più.
Ma magari non era questo il caso.
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Grazie! Sì, purtroppo è così. Sono d’accordo con te. Se non si sa cosa dire, allora piuttosto è meglio fare un libro più corto. A volte, purtroppo, ci sono romanzi che hanno “momenti di stallo” molto noiosi e viene voglia di interrompere la lettura. Per fortuna non era questo il caso, ma se il rallentamento della storia fosse andato avanti ancora un po’, allora non avrei concluso il libro.
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